The Walking Dead Ita Stagione 2
Il primo episodio è stato trasmesso dal canale televisivo AMC il 31 ottobre 2010, durante il Fearfest. In Italia è stata trasmessa, quasi in contemporanea, da Fox a partire dal 1º novembre dello stesso anno[2], fino alla decima stagione inclusa; l'episodio pilota è stato invece trasmesso in chiaro da Cielo il 21 aprile 2012[3].
The walking dead ita stagione 2
Dal 2 luglio 2021 le prime 10 stagioni della serie sono state rese disponibili sulla piattaforma streaming Disney+ nella sezione Star in esclusiva, mentre dal 23 agosto 2021 è stata pubblicata anche l'undicesima stagione in esclusiva.
Il 20 gennaio 2010 l'emittente AMC ha annunciato ufficialmente di aver ordinato un episodio pilota per un possibile adattamento seriale del fumetto The Walking Dead, con Frank Darabont, Gale Anne Hurd e, soprattutto, Robert Kirkman come produttori esecutivi, affidando allo stesso Darabont regia e sceneggiatura.[11] L'intera serie è stata ordinata in anticipo grazie alla solidità del materiale originale, della sceneggiatura e del coinvolgimento di Darabont.[12] Nel gennaio 2010 una recensione sulla sceneggiatura dell'episodio pilota ha attirato maggiori attenzioni sul progetto.[13] Il pilota è stato girato ad Atlanta a partire dal 15 maggio 2010,[14] dopo che AMC aveva già ordinato una prima stagione da sei episodi.[15] Le riprese dei rimanenti episodi sono incominciate il 2 giugno 2010, con Darabont come showrunner.[16][17] Il 31 agosto 2010 Darabont ha annunciato il rinnovo di The Walking Dead per una seconda stagione, la cui produzione è incominciata nel febbraio del 2011. Al Comic-Con 2011, è stato mostrato il primo trailer della seconda stagione, rivelando che la trasmissione del nuovo ciclo di episodi sarebbe incominciata il 16 ottobre 2011, sempre sul canale via cavo AMC[18]. Il 25 ottobre 2011 è stata annunciata una terza stagione di 16 episodi, dopo gli ottimi ascolti registrati dai primi episodi della seconda[19]. Il 21 dicembre 2012 AMC ha confermato la serie per una quarta stagione di 16 episodi[20]. Il 29 ottobre 2013 l'emittente ha rinnovato la serie anche per una quinta stagione, divisa sempre in due parti di 8 episodi ciascuna (16 in totale)[21]. Il 7 ottobre 2014 AMC ha rinnovato la serie per una sesta stagione, mentre il 30 ottobre 2015 ha confermato una settima stagione[22], inoltre, il 16 ottobre 2016, otto giorni prima della messa in onda della settima stagione, la serie viene rinnovata già per un'ottava stagione[23]. Il 13 gennaio 2018 la serie è stata rinnovata per una nona stagione. Il 12 gennaio 2019 la serie è stata ufficialmente rinnovata per una decima stagione.[24] Il 5 ottobre dello stesso anno la serie è stata rinnovata per un'undicesima e ultima stagione.[25]
La squadra di sceneggiatori della prima stagione era formata dal produttore esecutivo Frank Darabont, showrunner della serie, che ha sceneggiato o co-sceneggiato quattro dei sei episodi; dal produttore esecutivo Robert Kirkman, creatore del soggetto originale e del fumetto da cui è tratta la serie TV; dal produttore esecutivo Charles H. Eglee; dal co-produttore esecutivo Jack LoGiudice; dal produttore consulente Adam Fierro e da Glen Mazzara. Tutti hanno contribuito principalmente a un episodio a testa. Oltre all'episodio pilota, che era stato diretto da Darabont, i rimanenti episodi sono stati diretti da Michelle MacLaren, Gwyneth Horder-Payton, Johan Renck, Ernest Dickerson, e Guy Ferland.[26]
Il 1º dicembre 2010, Deadline.com ha riportato che Darabont aveva licenziato la squadra di sceneggiatori, tra cui il produttore esecutivo Charles H. Eglee, e aveva intenzione di usare sceneggiatori indipendenti per la seconda stagione.[27] Kirkman ha definito l'annuncio prematuro e ha dichiarato che Eglee, non volendo essere secondo in comando ed essendo abituato a essere il capo, aveva abbandonato la serie quando Darabont aveva deciso di rimanere come showrunner, e che non era stata presa ancora alcuna decisione definitiva riguardo agli sceneggiatori della seconda stagione.[28] Il 3 dicembre 2010, in un'intervista con Entertainment Weekly, il produttore esecutivo Gale Anne Hurd ha commentato la questione affermando: È del tutto inesatto. Tra la squadra di sceneggiatori ci sono persone che hanno altri progetti che saranno la loro priorità nel caso in cui ne venga ordinato un pilota o una serie. Penso che Eglee abbia solo deciso di dedicarsi a un proprio show. Hurd ha anche rivelato che la serie sarebbe tornata in onda nell'ottobre del 2011, e che Darabont e Kirkman avrebbero delineato la sceneggiatura della seconda stagione all'inizio del 2011. Ha anche confermato che ognuno del cast principale ha firmato per più stagioni.[29]
Nel luglio del 2011, a metà della produzione della seconda stagione, Frank Darabont ha abbandonato il suo incarico di showrunner.[30] Si pensò che la decisione fosse dovuta all'incapacità di Darabont di adattarsi ai ritmi della produzione televisiva.[30] Tuttavia The Hollywood Reporter ha riportato che Darabont si sarebbe licenziato per delle controversie relative a previsti tagli del budget e all'ingerenza della direzione.[31] Il produttore esecutivo Glen Mazzara è stato in seguito assunto come nuovo showrunner della serie.[32] Allo staff della seconda stagione si sono uniti nuovi sceneggiatori, tra cui il co-produttore esecutivo Evan Reilly, il produttore Scott M. Gimple e la story editor Angela Kang.
Dopo la conclusione della terza stagione, Glen Mazzara ha lasciato il suo incarico di showrunner e produttore esecutivo della serie, in comune accordo con AMC. La decisione è stata causata da una differenza di opinioni sulla direzione che la serie debba intraprendere.[33]
Il nuovo showrunner della serie è Scott M. Gimple, già produttore, produttore esecutivo e supervisore alla produzione della serie, in carica dalla quarta all'ottava stagione. A partire dalla nona stagione, sarà Angela Kang a prendere il suo posto. Il 1 aprile 2022 sono state completate le riprese dell'ultimo episodio della serie.[34]
La colonna sonora è firmata da Bear McCreary,[35] già autore delle musiche di Battlestar Galactica e di The Sarah Connor Chronicles. Nel quinto episodio della prima stagione è presente il brano Adagio in D minor[36] composto da John Murphy, già usato nella colonna sonora del film del 2007 Sunshine di Danny Boyle.[37] Nell'ultimo episodio della prima stagione viene usato il brano Running to the Rain di Peter Gabriel, dalla colonna sonora del film La generazione rubata.
Il primo episodio della serie è stato visto da 5,3 milioni di telespettatori: si tratta dell'episodio pilota di una serie televisiva dell'emittente AMC con più ascolti in assoluto[41]. Il famoso romanziere Stephen King ha inserito il quinto episodio della prima stagione al secondo posto della sua personale lista dei migliori show televisivi del 2010[42]. L'ottavo episodio della seconda stagione, trasmesso dopo una lunga pausa nella messa in onda, è stato seguito da 8,1 milioni di telespettatori, battendo tutti i record delle serie tv trasmesse via cavo[43]. L'ultimo episodio della seconda stagione raggiunse gli 8.991.000 spettatori[44], mentre tale record venne nuovamente superato dalla première della terza stagione, vista da 10,9 milioni di spettatori[45].
Il primo episodio della quarta stagione totalizzò invece 16.111.000 telespettatori[46], record battuto successivamente dalla première della quinta stagione che totalizzò 17.286.000 telespettatori[47]. Ottimi furono gli ascolti registrati anche dalle première della sesta e settima stagione, seguite rispettivamente da 14.633.000 [48] e da 17.029.000 telespettatori[49], consacrando definitivamente la serie come lo show più seguito sulla TV via cavo.
Il primo episodio dell'ottava stagione raccolse ascolti minori seppur ottimi, registrando 11.439.000 spettatori[50].La première della nona stagiona stagione totalizzò invece 6.076.000 telespettatori[51].
Nonostante il calo di ascolti, la nona stagione riscuote recensioni molto positive, tra le più alte di tutta la serie, su Rotten Tomatoes ha ottenuto un punteggio di 91 su 100, basato su 19 recensioni.[52]
Il 3 ottobre 2011, circa due settimane prima della messa in onda della seconda stagione della serie, la AMC ha reso disponibile online una webserie intitolata The Walking Dead: Torn Apart composta da sei episodi della durata di circa tre minuti ciascuno. La serie, diretta da Greg Nicotero e sceneggiata da Nicotero e John Esposito, narra le vicende avvenute proprio durante lo scoppio dell'epidemia e si concentrano in particolare sulla figura di Hannah, conosciuta dai fan della serie anche come "Bicycle Girl", il primo zombie che Rick Grimes incontra nel corso della serie.[53] Gli attori protagonisti di questa webserie sono Lilli Birdsell nel ruolo di Hannah, Rick Otto nel ruolo di Andrew, Rex Linn nel ruolo di Mike Palmer, Danielle Burgio nel ruolo di Judy, Madison Leisle nel ruolo di Jamie e Griffin Cleveland nel ruolo di Billy. Dopo essere stata distribuita online sul sito ufficiale della serie televisiva il 3 ottobre 2011, la serie è anche stata doppiata in italiano e distribuita online su Foxtv.it a partire dal 21 novembre 2011 col titolo Storia di uno zombie.[54]
Il 1º ottobre 2012, due settimane prima dell'esordio della terza stagione, AMC ha pubblicato online una seconda webserie di quattro episodi, intitolata The Walking Dead: Cold Storage. Anche questa serie è frutto della collaborazione di Greg Nicotero e John Esposito. Gli interpreti sono Josh Stewart nel ruolo di Chase, Daniel Roebuck nel ruolo di B.J., Cerina Vincent nel ruolo di Kelly e Chris Nelson nel ruolo di Harris.
Nella terza webserie intitolata The Walking Dead: The Oath, ancora una volta diretta da Greg Nicotero tramite la collaborazione John Esposito, composta da tre episodi, troviamo Karina (Ashley Bell) e Paul (Wyatt Russell), due sopravvissuti che trovano rifugio in un ospedale, dove incontrano una dottoressa (Ellen Greene) che ha fatto una strana scelta di vita. Particolarità nel finale è l'avvertimento affisso da Paul sulla porta della caffetteria (Don't Open Dead Inside), palesemente uguale (anche nella grafia) a quello affisso sulla caffetteria presente nel primo episodio della prima stagione (le differenze di scenario sono minime, ma comunque tali da far pensare che sia lo stesso ospedale).